DIARIO
DI VIAGGIO

Ufficiale: 4.183,8 km da Albino a Capo Nord, è la maggior distanza percorsa da un veicolo ICE proto senza rifornimento.

Partite con noi, verso la nostra Itaca.

Raggiungere Capo Nord con un pieno di benzina è l’entusiasmante progetto ideato da Acerbis per celebrare il suo 50° anniversario

Questo dialogo ci introduce allo struggente film del Maestro Bertolucci e porta con sé l’essenza profonda del Viaggio.

I calcoli, il modello matematico, le previsioni, portano invariabilmente allo stesso risultato: il serbatoio da progettare e costruire per quest’impresa deve avere una capacità di almeno 100 litri.

4328 km: è la distanza tra Albino e Capo Nord; è la distanza tra la fabbrica del sogno e la sua realizzazione; è la distanza a cui si trova la nostra Itaca.

La bellezza dei paesaggi. La sensazione di libertà. Le strade strette e spesso tortuose. Le condizioni climatiche che variano all’improvviso.

Madrid, settembre 2011: “La mia moto era talmente carica che non osavo nemmeno girare la testa per guardare a destra e sinistra mentre raggiungevo l’ultima rampa prima dell’autostrada.

I sogni non si realizzano per caso: la pianificazione e l’attenzione ai dettagli è ciò che fa, non solo la differenza, ma sposta l’ago della bilancia verso il successo. AC50 non è solo un’idea visionaria. È anche un serbatoio realizzato con tecnologia rotazionale.

Dopo idee, sogni, calcoli, bozze di stile, attività di modelleria, test, validazioni, riunioni, tantissime ore di lavoro, è arrivato il momento. Lo stampo esce dall’Officina Acerbis, come un novello Apollo 11 verso la sua rampa di Lancio. Questo scintillante puzzle 3D, costruito in alluminio dal pieno, incarna la visione di Acerbis.

Le Rune: un insieme di caratteri usati dalle antiche popolazioni germaniche, conosciute anche come alfabeto del destino.
Le Rune, Aldo Drudi e AC50.

Moto e pilota. Un binomio inscindibile. Acerbis, da sempre, veste e protegge entrambi, con plastiche, abbigliamento, accessori. Due mondi che non hanno senso di esistere, l’uno senza l’altro ma che in Acerbis hanno sempre visto lavorare i rispettivi R&D in parallelo, senza che si creasse mai l’opportunità di una reale cooperazione.

Regno Unito
Londra
Baker Street
1914

Un uomo, vestito elegantemente, passeggia per una delle vie più affollate di Londra. Le grida di uno strillone, all’angolo di Dorset Street, attirano la sua attenzione. Si ferma e, con un penny, acquista l’ultima edizione del Times. Si allontana un poco ed inizia a sfogliarlo.

L’Acropoli, il Partenone in Grecia, gli acquedotti romani, il Colosseo, le piramidi in Egitto, la Grande Muraglia cinese. Ecco solo alcuni esempi dell’ingegnosità e dell’abilità degli antichi ingegneri civili e militari.

Oggi, ammirando il lavoro degli ingegneri Acerbis, il pensiero corre in modo naturale non solo a quelle incredibili opere, ma anche alle antiche botteghe dove esistevano figure professionali in grado di dare forma concreta a idee geniali.

304 giri.
Trecento quattro! 300! 4! Chiaro?
Mi chiamo Maurizio Vettor, e vado orgoglioso di questo numero.
Queste tre cifre rappresentano infatti i giri che sono riuscito a percorrere in sella a AC50 in un giorno solo di test, lungo il tortuoso tracciato Castelletto Circuit.

Un progetto come AC50 unisce pragmatismo e astrazione, ingegneria e poesia, manualità e automazione. È giunto il momento di entrare in una nuova dimensione, affollata di numeri, controlli e calcoli. Il modello 3D, come avete letto lunedì scorso, è pronto per il passo successivo: la realizzazione dello stampo che consentirà ad Acerbis il Viaggio di AC50!

Il rumore accompagna la vita, ma quale rumore fa la progettazione?
Senza questa attività, nulla può realizzarsi.
Senza la progettazione, anche AC50 sarebbe rimasto un bellissimo sogno a occhi aperti.

“Cosa resterà di questi anni ottanta…” ripeteva una vecchia canzone.
Beh, senza dubbio, gli anni d’oro delle più belle e mitiche gare nei deserti del mondo e dei primi serbatoi maggiorati firmati da Acerbis. Distanze lunghissime e meccaniche sotto stress: i componenti delle moto venivano portati al limite.

La scatola è ancora piena zeppa di tessere. Sono lì, sparse a casaccio e rendono il puzzle incompleto. Alcuni frammenti però sono riusciti a ricomporre parte dell’immagine e iniziano a darci qualche prezioso indizio.

Senza passare dalle presentazioni e nemmeno dal via, il pensiero fila dritto, a tutta velocità, verso un’immagine. Aldo è colui che ha pensato e disegnato le grafiche dei caschi e delle tute dei piloti più famosi al mondo.

Un giorno Henry Ford disse che “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”.

L’idea nasce da una persona che la condivide con un’altra. La Squadra la porta al successo.
L’eccezionalità è la capacità del singolo di portare se stesso nel progetto.

Il Golden Ticket è la chiave con cui potrai mettere in moto il veicolo che abbiamo scelto, con cui sollevare dal cavalletto uno strumento mai costruito prima per abbassare la visiera del casco e partire verso Nord. 100 Golden Ticket permetteranno ai loro possessori di accedere ad un’area riservata del sito ac50.acerbis.com con contenuti speciali e la possibilità di scoprire la meta di AC50.

Questo biglietto d’oro aspetta solo di essere raccolto.

Cosa stai aspettando. Iscriviti!

Un viaggio, un’avventura e un progetto, hanno in comune una cosa: la “ricchezza”.
Questa aumenta con l’esperienza, con la conoscenza e con le emozioni. Disegnare nuove traiettorie, percorrere nuove strade, ci permetterà di conoscere nuovi luoghi ma anche di mettere alla prova il nostro lavoro, il nostro fisico e la nostra mente.

Sarà una sfida epica che vivremo in ogni momento con entusiasmo e coraggio perché crediamo che solo così sia possibile raggiungere gli obiettivi, anche quelli apparentemente irrealizzabili.

La linea bianca sull’asfalto si allunga per migliaia di chilometri. Precisa. Delineata. Concreta. Guida il percorso. Lo disegna con precisione. Per i motociclisti è il punto di contatto con la realtà perché un viaggio in moto è prima di tutto un’esperienza intensa, un percorso dove si incontra e si dialoga con se stessi…

In questi 50 anni abbiamo fatto molta strada.

Siamo stati ispirati e spronati a progredire verso un nuovo modo di progettare, sviluppare e produrre ciò che è nel nostro DNA. Ci auguriamo di avere ancora molta strada da fare per costruire il nostro successo nel mondo delle due ruote e di altri sport.