DA UNO A INFINITO
Un progetto come AC50 unisce pragmatismo e astrazione, ingegneria e poesia, manualità e automazione. È giunto il momento di entrare in una nuova dimensione, affollata di numeri, controlli e calcoli. Il modello 3D, come avete letto lunedì scorso, è pronto per il passo successivo: la realizzazione dello stampo che consentirà ad Acerbis il Viaggio di AC50!
La mente corre in modo naturale a un nuovo parallelismo: come un lungo percorso in moto necessita di un’attenta pianificazione, così anche il percorso che la fresa compie, asportando truciolo di alluminio dal pieno, deve essere attentamente studiato.
Lo stampo rotazionale è una sorta di puzzle 3D, il cui numero di pezzi (gusci), è determinato dalla complessità delle forme. Nel caso di AC50, lo stampo è suddiviso in 4 gusci e questo ha reso necessario fresare altrettanti blocchi di alluminio. Quattro, un numero di buon auspicio, perché per la numerologia, 4 è il numero della concretezza, dell’ordine, della precisione e della sicurezza. I blocchi di AC50 hanno fermato l’ago della bilancia su cifre impressionanti: 2744,5kg. Quattro immensi monoliti sono lì, in attesa di essere lavorati, modellati, cesellati dai centri di lavoro CNC a cinque assi. Precisioni millesimali capaci di raccontare il sogno di alcuni uomini di spingersi verso un record del mondo mai tentato. Gli angoli retti si dissolvono e le curve disegnano AC50.
Completata la fresatura è tempo di Officina, per la costruzione del telaio finale che consente la movimentazione dei gusci. “È uno stampo per un Record del Mondo ed il più grande stampo per una moto mai costruito prima!”. Queste le parole di Mattia Cancelli, Renato Paganessi ed Enzo Modica, i tecnici dell’Officina OEM Acerbis, la cui grande professionalità ed esperienza sommata ad una grande manualità, permette la messa in produzione di oltre 70 stampi all’anno. AC50 è una sfida anche per loro. Sorrisi, stupore e determinazione si legge sui loro visi. Questa è Acerbis.
Da un angolo a infiniti raccordi.
Da uno a infinito.