Acerbis conquista il suo primo GUINNESS WORLD RECORDS®! Il progetto AC50 ha portato alla costruzione del più grande serbatoio moto interamente progettato e realizzato in azienda, con una capacità di 108 litri, che ha permesso di coprire la distanza da Albino (Italia) a Capo Nord (Norvegia) per 4.183,8 km con un solo pieno, ottenendo così il riconoscimento per la maggior distanza percorsa da un veicolo ICE proto senza rifornimento.

Un viaggio reso possibile dall’intero team tecnico di ACERBIS ITALIA SPA, con un percorso studiato appositamente per ottimizzare il consumo di carburante. Il tragitto si è snodato attraverso l’Europa partendo da Albino, sede di Acerbis, e proseguendo poi per il Brennero, l’Austria, la Germania, la Danimarca, la Svezia, la Finlandia, la Norvegia e arrivando infine a Capo Nord, con una media di 70 km all’ora circa. Tre piloti si sono alternati alla guida del veicolo: Alicia Sornosa, Andrea Rastrelli e Maurizio Vettor.

Guido Acerbis, CEO di Acerbis, si mostra orgoglioso dell’impresa: “Da bambino ammiravo il libro dei Guinness World Records che mi avevano regalato i miei nonni e sognavo di poterci entrare. Oggi, grazie a un team determinato e motivato, il sogno è diventato realtà. Grazie a tutti voi che lo avete reso possibile, e siete in tanti”.

Il progetto è stato possibile anche grazie all’aiuto prezioso dei nostri partner: Garmin, Honda Red Moto, Repsol e SKF. Fondamentale anche l’apporto dei nostri supporter: CMV Meccanica s.r.l., Digital Communication, Domenico Carminati & c. Snc, Drudi Performance, MEFO, Moto Macchion, Pagani s.r.l., Sella Race, Verniciatura d’Arcore.

Il viaggio prosegue e si concluderà solo con l’ultima goccia di carburante, ma non spegnerà la nostra voglia di avventura. Guardiamo costantemente al futuro, sempre pronti ad affrontare nuove sfide.

A chi Itaca l’ha solo sognata,
a chi non sa ancora dov’è la propria Itaca,
a chi sa provare quell’emozione che toglie il respiro,
a chi sa riconoscere la purezza di un’idea,
a chi si sente invincibile, perché ha una meta e sa che ci arriverà.

A tutti quanti voi che ci avete seguito, che ci seguirete. A tutti voi.

Partite con noi, verso la nostra Itaca.

Raggiungere Capo Nord con un pieno di benzina è l’entusiasmante progetto ideato da Acerbis per celebrare il suo 50° anniversario. Non solo una sfida con se stessi, superando ostacoli fisici e tecnologici, ma una sfida per un tentativo di GUINNESS WORLD RECORDS®, attentamente selezionata e studiata nei minimi particolari, in linea con lo spirito aziendale del coraggio nelle scelte, dell’avventura e della passione verso la moto. 

Per rimanere scritta nel tempo, l’impresa scelta prevede di percorrere la maggior distanza percorsa da un veicolo ICE proto senza rifornimento. La meta è posta a più di 4.000 chilometri dalla sede Acerbis di Albino: si tratta di Capo Nord, la punta più estrema della Norvegia e simbolo universale dell’avventura.
Capo Nord non sarà la fine del viaggio, ma solo un traguardo di passaggio. Il viaggio terminerà insieme all’ultima goccia di benzina, nel cuore della Svezia. 

È questo il riferimento per scrivere la storia: per tentare il GUINNESS WORLD RECORDS®, Acerbis ha realizzato e omologato un serbatoio con una capienza maggiorata, tale da contenere 108 litri di benzina, che sarà installato su una Honda Monkey 125, alleata per l’occasione insieme ad altri partner di settore per raggiungere l’obiettivo. 

Per verificare la correttezza del record e confermarlo, il team Acerbis che tenterà l’impresa sarà accompagnato da un giudice ufficiale del Guinness World Records. 

Il momento fatidico è fissato per il 10 giugno, giorno in cui la moto uscirà dai cancelli della sede aziendale e seguirà un percorso ottimizzato a tavolino passando per Brennero, Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia.

Forse noi siamo i primi turisti che hanno dopo la guerra!”
Tunner, noi non siamo turisti, siamo viaggiatori”
E che differenza c’è?”
Un turista è quello che pensa al ritorno a casa fin dal momento che arriva, Tunner…”
“… Laddove un viaggiatore può anche non tornare affatto”.

Da Il tè nel deserto di B. Bertolucci (1990)

Questo dialogo ci introduce allo struggente film del Maestro Bertolucci e porta con sé l’essenza profonda del Viaggio.

Qual è il Viaggio di AC50?
Una domanda semplice. La risposta non lo è altrettanto.

Ogni protagonista di questa avventura, chi ha lavorato duramente e continuerà a farlo, darà la propria: il Viaggio inizia con un pensiero visionario, che si diffonde e coinvolge via via tanti professionisti che cominciano a condividere il Sogno.
Ognuno di loro avrà un Viaggio personale ma tutti insieme vivranno Il grande Viaggio collettivo, suggellato dal senso di appartenenza.

Dall’istante in cui la scintilla di un’idea si è affacciata, il Tempo ha scandito e modellato il Viaggio: un Tempo che ha accelerato fino a diventare frenetico, incalzante, inclemente nella tabella di marcia delle innumerevoli scadenze ma che, alle prime luci dell’alba del 10 giugno, si dilaterà per accogliere l’emozione personale e condivisa del Viaggio, sulla strada per Capo Nord…

…e oltre. Quando il carburante si esaurirà, il Viaggio sulla strada terminerà, ma ognuno dei viaggiatori del Team AC50 sa che non tornerà affatto.

I calcoli, il modello matematico, le previsioni, portano invariabilmente allo stesso risultato: il serbatoio da progettare e costruire per quest’impresa deve avere una capacità di almeno 100 litri. Mai visto uno così ma basta l’eccitazione di questa sfida e il pensiero condiviso è: si può fare!

Nel plant di Vall’Alta, Acerbis produce 5000 serbatoi a settimana, ognuno con le proprie peculiarità, il proprio design, le proprie criticità; ogni pezzo porta con sé la capacità e la professionalità di uomini in grado di coniugare la tecnologia più raffinata, alla manualità e alla dedizione. Senza la maestria di questi uomini, la sfida del serbatoio AC50 sarebbe rimasto un meraviglioso sogno.

Un motociclista sa che una moto Adventure ha un serbatoio da 20-23 litri. Chi ha sognato la Dakar degli anni d’oro, sa che il grande Meoni correva in sella alla sua KTM950 a 200 km/h, con poco più di 60 litri di carburante, divisi in 3 serbatoi.

E dunque ecco serbatoio AC50, con i suoi 108 litri di capacità nominale, con il suo design sinuoso e, al tempo stesso, funzionale, con i suoi colori sfrontati. Ogni aspetto denota una sola cosa: la sua unicità.

4328 km: è la distanza tra Albino e Capo Nord; è la distanza tra la fabbrica del sogno e la sua realizzazione; è la distanza a cui si trova la nostra Itaca.

Tra poche settimane, prima dell’alba del 10 giugno, il Team del progetto AC50, novelli Argonauti, accompagneranno il varo della motocicletta che percorrerà questa distanza; Andrea, sarà il primo dei tre piloti in sella a un veicolo che non verrà mai più rifornito di carburante fino alla meta.

Inizierà così il tentativo di raggiungere il Record Mondiale di maggiore distanza percorsa da una moto proto ICE con un solo pieno di benzina.

In sella ci sarà Alicia, quando il Globo sulla scogliera di Capo Nord comparirà alla vista, illuminato dalla luce del Sole che non si nasconderà sotto l’orizzonte, come fosse un testimone, anche lui in attesa dell’arrivo del Team AC50.

Nessun viaggiatore, nessun avventuriero si ferma, neppure dopo aver raggiunto la meta da sempre sognata e tanto desiderata: Maurizio porterà la moto oltre il sogno, oltre Itaca, fino a quando l’ultima goccia di carburante riuscirà ad alimentare il motore. Dove accadrà? Questo luogo si rivelerà all’improvviso, ignoto a tutti, accoglierà il silenzio, del motore e dell’emozione intima di ciascuno.

La bellezza dei paesaggi. La sensazione di libertà. Le strade strette e spesso tortuose. Le condizioni climatiche che variano all’improvviso. Le grandi aree incontaminate e deserte. Mari, montagne, fiordi, foreste, fiumi, laghi. Il viaggio in moto, dall’Italia a Capo Nord, la punta estrema della Norvegia, rappresenta il sogno di ogni motociclista viaggiatore.

Dicono che raggiungere, dopo migliaia di chilometri, un paesaggio così selvaggio – popolato da renne e alci, che pascolano liberamente – sia un’esperienza indimenticabile. Dicono che raggiungere quel luogo e affacciarsi sulla scogliera, che offre un’incredibile vista panoramica sull’Oceano Atlantico, tolga il respiro.

Ecco perché il viaggio di AC50 si spingerà fino a là. Vogliamo che il tentativo di record del mondo raggiunga un luogo indimenticabile come indimenticabili sono stati i primi 50 anni di Acerbis.

Il percorso scelto dal team Acerbis per raggiungere Capo Nord (Nordkapp in norvegese), attraverserà Austria Germania, Danimarca, Svezia. Norvegia. Una strada già percorsa da chissà quanti motociclisti ma, questa volta, il viaggio sarà diverso.

Abbiamo scelto una meta che è un simbolo del motociclismo mondiale, perché vogliamo raccontare la passione di Acerbis, non solo per le competizioni ma anche per le sfide e l’avventura. La scelta di raggiungere il punto più estremo della Norvegia è dettata dalla nostra passione per l’esplorazione: quella emotiva, quella lavorativa, quella che riempie gli occhi e il cuore.

Ci attende un lungo viaggio. Presto capirete dove si annidano le difficoltà, i rischi e i pericoli; superarli, renderà questa impresa ancora più epica e straordinaria.

Un viaggio come quello che ci accingiamo a intraprendere, un percorso che attraversa numerose nazioni e paesaggi diversi, richiede una meticolosa pianificazione e una grande preparazione. Molte zone del nord della Norvegia sono quasi disabitate, quindi sarà importante portare con sé cibo e acqua sufficienti per affrontare eventuali emergenze.

I tre piloti AC50 si alterneranno alla guida per percorrere tappe giornaliere di circa 800 km. Al seguito due furgoni per l’assistenza tecnica e uno staff composto da ingegneri, videomaker, fotografi. A bordo anche il CEO di Acerbis, Guido Acerbis.

La partenza da Albino, sede di Acerbis Motorsport è prevista al sorgere del sole di sabato 10 giugno 2023. L’arrivo a Capo Nord, il 14 giugno dove, però, il nostro viaggio non si fermerà. Ebbene sì. Giunti a questo punto, vi confidiamo che invertiremo la rotta e ripartiremo verso Sud, per far lavorare ancora il nostro contachilometri fino a che le forze e le energie del nostro prototipo AC50 ce lo permetteranno. Arriveremo fino al punto in cui l’ultima goccia di benzina abbandonerà il nostro serbatoio, il serbatoio rotazionale più grande che abbiamo mai realizzato per una moto!

Madrid, settembre 2011: “La mia moto era talmente carica che non osavo nemmeno girare la testa per guardare a destra e sinistra mentre raggiungevo l’ultima rampa prima dell’autostrada. Ho inserito la prima, rilasciato lentamente la frizione e i 300 kg sotto di me hanno iniziato a muoversi. Terza, quarta, quinta… nello specchietto retrovisore potevo vedere quello che mi stavo lasciando alle spalle. Tutto ciò che conoscevo diventava man mano sempre più piccolo. I chilometri passavano e tutto dietro diventava sfuocato, con me in sella a quella che sarebbe stata casa mia per i 17 mesi successivi. Davanti a me, un mondo intero da esplorare su due ruote e centinaia di chilometri di strade sconosciute. Una miriade di nuove esperienze, in un misto di paure ed eccitazione. Ecco come è iniziato il mio giro del mondo in moto, che conclusi un anno e mezzo dopo, e chi mi ha portato ad attraversare ben 5 continenti.

Ho sempre amato l’adrenalina e uscire dalla mia comfort zone, e la telefonata da Acerbis non ha fatto che accelerare i battiti del mio cuore:

‘Siamo alla ricerca di uomini o donne per un lungo viaggio all’insegna del rischio. Livelli estremi di caldo, freddo, vento e pioggia garantiti. Lunghi periodi su strada in sella alla tua moto. Rientro previsto solo dopo aver coperto migliaia e migliaia di chilometri e, magari, con un primato mondiale!’

Pensai che fosse fatto apposta per me. Ancora una volta, la vita mi poneva davanti a una sfida: un viaggio fatto di mille esperienze diverse, con un pizzico di paura e tanto entusiasmo.

Mi vedevo già in sella alla AC50, pronta per questa grande avventura, leva destra schiacciata, la frizione gradualmente innestata: prima, seconda, terza… Sapevo che il viaggio verso questa nuova Itaca sarebbe stato diverso da tutte le altre meravigliose avventure che avevo già vissuto. Ero davvero entusiasta di prendere parte a questa spedizione così ardua, unica, incredibile e divertente!”

……..

Alicia Sornosa è la prima donna europea, e la prima di madrelingua spagnola, ad aver completato un giro del mondo in moto in solitaria nel XXI secolo. Ha trascorso un anno e mezzo sulla sua moto da trail, percorrendo più di 170.000 km attraverso cinque continenti diversi. Da allora, la giornalista ha macinato ancora più chilometri con la sua Ducati Scrambler, raggiungendo varie parti del mondo. Ha conquistato vari premi per i suoi viaggi, sempre legati a iniziative di carattere sociale, ed è autrice di due libri.

I sogni non si realizzano per caso: la pianificazione e l’attenzione ai dettagli è ciò che fa, non solo la differenza, ma sposta l’ago della bilancia verso il successo. AC50 non è solo un’idea visionaria. È anche un serbatoio realizzato con tecnologia rotazionale. A garanzia del prodotto finale Matteo Gelmi e Samuel Ghilardelli, tecnici Acerbis del Dipartimento Qualità con a capo Luisa Romano.

La Qualità è una sorta di angelo custode, presente in ogni singola fase dello sviluppo tecnico e produttivo. È l’amico su cui puoi sempre contare, la persona che non ti abbandonerà nel momento del bisogno, è chi si assicura che nello zaino ci sia sempre tutto l’occorrente per affrontare al meglio qualsiasi inconveniente, perché in un Viaggio così lungo non si sa che cosa potrà accadere. Acerbis, con AC50, sta compiendo quello che è un nuovo passo avanti, partendo da un consolidato Know-How, ma spingendo oltre i propri limiti. Fra le attività previste dal processo di validazione, risultano fondamentali il Test di Tenuta: mettendo in pressione il serbatoio se ne verifica l’integrità e l’assenza di trafilamenti, e la Misurazione degli Spessori. Matteo Gelmi supervisiona ogni singola fase, ponendo attenzione ad ogni minimo dettaglio.

Test di Tenuta superato con esito positivo.

Manca solo l’ultima green flag.

Siamo nel laboratorio Qualità Acerbis, Il serbatoio AC50 è sul tavolo, in attesa del verdetto finale.

Samuel Ghilardelli, Tecnico Qualità con oltre 100mila serbatoi controllati nella sua carriera, inizia il suo meticoloso controllo. I colleghi intorno a lui osservano, aspettano.

Samuel termina e ripone il manipolo del Magna Mike 8600.

Si gira verso il Team con un sorriso.

Ora possiamo davvero partire.

Ci siamo, finalmente!

Dopo idee, sogni, calcoli, bozze di stile, attività di modelleria, test, validazioni, riunioni, tantissime ore di lavoro, è arrivato il momento. Lo stampo esce dall’Officina Acerbis, come un novello Apollo 11 verso la sua rampa di Lancio. Questo scintillante puzzle 3D, costruito in alluminio dal pieno, incarna la visione di Acerbis.

La macchina N8 lo attende, per la realizzazione del primo pezzo.

Davanti alla macchina, ad aspettarlo, c’è un numero.

108.

Tanti sono gli anni di esperienza del personale Acerbis che realizzerà la prima prova di stampaggio del più grande serbatoio moto mai costruito prima. Donato Argentiero, Responsabile di Produzione, Mario Russo, Tecnologo di Processo, sono pronti per il settaggio dello stampo sul braccio. I capiturno Cesare Pezzotta, Claudio Roncelli e Simone Zanga, professionisti che conoscono ogni singolo aspetto di questa tecnologia, Mara Fiammarelli, chimico, completa lo staff: è lei che ha in carico le specifiche del PA6 Acerbis. Già, PA6 Acerbis, perché Acerbis non compra la materia prima, Acerbis la crea, su sua peculiare specifica.

La camera climatica è settata, le velocità angolari definite, i punti di colata ipotizzati, la quantità di materia prima calcolata. Se un serbatoio moto standard ferma l’ago della bilancia fra i 4 kg e i 6 kg, con AC50, anche in questo caso, siamo di fronte ad un nuovo record: 15,2 kg di PA6.

Una visione sta diventando realtà. Lo strumento per raggiungere un Record del Mondo è pronto per essere costruito per la prima volta.

“BY ENDURANCE WE CONQUER”.